Quinto album per la band di Filadelfia, partiti dal post hardcore con forti richiami ai Fugazi dei primi dischi pubblicati su Tooth and Nail records, con Ten Stories, che si sono autoprodotti, giungono ad un suono ancor più personale. Una sorta di indie rock (nell’accezione migliore del termine) con ancora vaghi richiami a certo postcore ma molto melodico. In alcuni momenti alleggeriscono pure troppo il loro suono (vedi Cardiff Giant che può far pensare ai Vampire Weekend con certi passaggi pop/afro) ma quando si avvicinano a certo folk rock “alternativo” riescono a dare il loro meglio e soprattutto riescono a mantenere comunque un suono nervoso ed emozionale come poteva essere quello di certo emocore di una quindicina di anni fa.

Il disco si apre con Ferbuary, 1878 in questo brano si amalgama alla perfezione il nuovo ed il vecchio suono dei MWY, tra memorie anni ’90 (Fugazi in primis) ed i nuovi suoni decisamente più folk.
Altri brani da citare sono a mio avviso Nine Stories, Bear’s vision of St. Agnes e la bonus track Julian the onion.

Il sito della band: mewithoutyou.com