Era da tanto tempo che un disco non entrava in maniera così “invadente” nella nostra testa, forse dai tempi di WOW dei Verdena e in qualche maniera Lonerism dei Tame Impala non è così distante da quello del gruppo italiano capitanato dai fratelli Ferrari.

Loneris, secondo album del gruppo australiano, scritto in parte in isolamento da Kevin Parker, affronta con maestria psichedelia (genere che non sembra sentire declini o perdere adepti), rock, synth, cut off, ecc…

Questo è sicuramente uno dei dischi più interessanti usciti nel 2012, e non solo l’unico a pensarla così, anche pitchfork gli assegna un bel 9

Interessante è quando pitchfork afferma: “But if their intent was to make a record that sounds like it came from that era, they’ve failed and ended up with something more fascinating” ovvero, se il loro intento era quello di creare un disco come quell’era (ovvero fino anni 60 inizio anni 70), hanno fallito e finito a fare qualcosa di più affascinante”.

Sopratutto l’uso dei synth permette ai Tame Impala di distinguersi dalla psichedelia anni 60/70 e fargli fare un salto in avanti.

Buon Ascolto.